To pee or not to pee (pipì nella muta o no)?

Chi non ha mai provato la piacevole sensazione di tepore al basso ventre che segue immediatamente il rilascio dell’urina nella muta durante un’immersione scagli la prima pietra. Il mondo della subacquea si divide in due, chi ammette (o annuncia con orgoglio) di fare pipì nella muta e chi lo nasconde, o veramente la trattiene.

La fisiologia ci informa che un corpo immerso in acqua, per effetto della pressione e della bassa temperatura, è soggetto a vasocostrizione periferica: i vasi sanguigni superficiali si restringono, per convogliare più sangue verso gli organi che ne hanno più bisogno, come i muscoli, il cervello, il cuore, e anche i reni, che lavorano per impedire che il volume del sangue aumenti troppo e riportarlo alla normalità nel solo modo che conoscono: producendo urina.

Più l’acqua è fredda più l’effetto visto aumenta: i reni aumentano il ritmo di lavoro, per espellere più liquido, e andiamo verso la poliuria da freddo… credo che sia superfluo spiegare cosa significa in pratica.

Allora è meglio bere tanto o no? Tutti i manuali consigliano di bere in abbondanza prima dell’immersione. Se partiamo con più liquidi in corpo lo stimolo ad urinare verrà prima, ma il prodotto sarà anche più diluito, quindi puzzerà meno.

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Attenzione però: l’espulsione dal nostro corpo di un liquido caldo allontana da noi il calore che l’urina conteneva. In altre parole, se il tepore che si diffonde sul ventre all’inizio ci dà piacere, a gioco lungo porta a raffreddarci più velocemente.

Arrossamento cutaneo o danneggiamento delle cuciture della muta devono essere considerati come effetti estremi: lavate ogni tanto la vostra muta con l’apposito shampoo o con un poco di ammorbidente.

Il mondo della subacquea si divide in due, chi ammette di fare pipì nella muta e chi lo nasconde, o veramente la trattiene. Ma per la verità a guardar bene esistono altri gruppi: quello di chi indossa la muta stagna e giustamente non vuole bagnarsi, quello di chi sta in acqua per ore e ore per pescare, ed allora diventa necessario adottare sistemi come pannoloni (solo con la muta stagna) o cateteri esterni per incontinenti.

E voi a che gruppo appartenete? Rispondete al questionario sotto con la massima sincerità.

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Massimo Boyer
Author: Massimo Boyer

Biologo marino, fotografo sub e scrittore, tour operator, istruttore e guida. Ottimo conoscitore dei fondali Indonesiani. Autore di 4 libri: La fotografia naturalistica subacquea. Tra tecnica, arte e scienza, Scilla. Storia di uno squalo bianco, L'agenda del fotosub. Diventa fotografo subacqueo in 12 mesi, Atlante di flora e fauna del reef e oltre 500 articoli di subacquea. Insegna Fotografia Subacquea all'Università di Genova, collabora con l'Università Politecnica delle Marche e con l'Università di Milano Bicocca. https://rubrica.unige.it/personale/UkJFXVpo

3 commenti su “To pee or not to pee (pipì nella muta o no)?”

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