Tempi e diaframmi al giorno d’oggi

La fotografia sta cambiando velocemente, al passo con l’innovazione tecnologica. E’ ancora necessario conoscere “tempi e diagrammi” e le regole base o sono cambiate anche loro? [Marco D.]

Risponde Adriano Penco

Istintivamente da fotografo abituato a lavorare in manuale ti direi che il triangolo dell’esposizione , gestione delle luci, composizione e impiego della messa a fuoco, debbano far parte del bagaglio di ogni fotografo ! In particolare poi se si tratta la fotografia come arte, si parla di critica fotografica o comunque si vuole stimolare pathos all’osservatore. A mio modesto parere conoscere tempi e diaframmi , le regole base e i canoni di bellezza , diventa indispensabile!

Diverso quando per fotografia prendiamo in analisi anche le immagini fatte non da fotocamere diciamo “convenzionali” ma da altri dispositivi elettronici telefonici come smartphone, iPad, tablet, fotocamere compatte, dove non si ha la possibilità di impostare tutte o solo parzialmente dette regolazioni. Lo stesso vale per chi scatta fotografie impostando la Modalità di Esposizione con il programma che regola il tempo e il diaframma più adatto alla situazione di illuminazione e soggetto. In tutti questi casi l’innovazione tecnologica è amica perché va a colmare l’inconsapevolezza, e rende giustamente, a mio avviso, chiunque in grado di scattare fotografie affidandosi, per quanto concerne il gusto estetico e la composizione, al proprio istinto e colpo d’occhio fotografico per il quale non c’è algoritmo che possa soppiantare l’essenza fotografica che ciascuno ha più o meno innato.

Come premetto sempre durante gli workshop “una bella fotografia è come un piacevole testo, indipendentemente dal mezzo con cui esso è stato scritto”.

Adriano Penco
Author: Adriano Penco

Adriano Penco ha iniziato il suo percorso subacqueo come istruttore e direttore di diving center, per poi dedicarsi alla fotografia subacquea e al giornalismo. In oltre trent’anni di attività, ha realizzato reportage fotogiornalistici in numerosi mari del mondo, pubblicati su riviste di rilievo internazionale nei settori della subacquea e dei viaggi. Fotografo pluripremiato, è stato più volte protagonista di documentari e programmi televisivi che ne hanno messo in luce l’impegno per la valorizzazione dei fondali marini. La sua ricerca artistica, focalizzata sulla fotografia digitale e sul bianco e nero, esplora la luce e la composizione come strumenti per evocare emozioni e raccontare storie. Attualmente è Direttore della Collana GuideSub per Magenes Editoriali e organizza workshop di fotografia subacquea, trattando la fotografia come arte e percezione visiva. “Le mie radici sono in terra, i miei rami affondano in mare” è la frase che meglio rappresenta il suo legame con l’acqua e la sua passione per l’immagine.

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