suono del reef

Il suono del reef, registrato nei vecchi tempi, ne aiuterà il recupero?

Il suono di un reef sano, emesso da altoparlanti subacquei, attira i pesci verso aree degradate e ne può accelerare il recupero.

A parte pochissime eccezioni, tutti i pesci del reef trascorrono la prima parte della loro vita in mare aperto, come larve pelagiche. Al momento della schiusa si dirigono verso il mare aperto, e qui rimangono per un periodo che può durare giorni, settimane, mesi o anche un anno e più, a seconda della specie.

La loro adolescenza corrisponde a una metamorfosi che li porta a trasformarsi in pesciolini giovani, a tornare al reef, a popolarlo e a renderlo vivo.

Nella fase del ritorno delle larve verso un reef, il loro orientamento è basato soprattutto sull’udito. Un reef sano emette un suono caratteristico, un insieme dl fruscio dell’acqua tra i coralli, dell’onnipresente “snap” dei gamberetti, di grugniti, schiocchi e cinguettii con cui i pesci comunicano. Molto prima di vederlo le larve dei pesciolini in trasformazione si dirigono dove questi rumori sono più forti, per trovare un reef sano, ricco di cibo e di nascondigli.

Un reef morto invece è silenzioso: abbandonato da pesci e gamberetti, i coralli vengono abbattuti e erosi e l’acqua sulla roccia nuda scorre con un rumore diverso.

suono del reef

Senti… il suono del reef

Un gruppo di scienziati australiani, alle prese col problema di facilitare il recupero della Grande Barriera Corallina, dove vaste porzioni di coralli sono morti per via del riscaldamento delle acque e l’intera comunità si è trasformata in un deserto, ha avuto un’idea: mettere degli altoparlanti subacquei che diffondano il rumore di un reef sano, per ingannare le larve dei pesci e attirarle verso le zone desolate.

La prima fase dell’esperimento funziona: le zone colpite dal global warming si ripopolano di pesciolini. Adesso si spera che questi, brucando le alghe e gli invertebrati più dannosi, facilitino in qualche modo la ripresa dei coralli e il ritorno a una comunità biologica sana. Circa il doppio dei pesci arrivano e si stabiliscono nelle aree danneggiate dove si sente il suono dei tempi andati, rispetto alle zone dove nessun rumore viene aggiunto, e la loro diversità aumentata (circa del 50%) fa in modo che siano presenti erbivori, mangiatori di invertebrati, planctivori e predatori.

suono del reef

I pesciolini in questa storia devono recitare in qualche modo il ruolo dei pionieri, che si spera possano plasmare e favorire la ripresa di tutta la comunità. Ammesso che i coralli possano ricrescere, ovviamente, che non siano stroncati da un nuovo rialzo termico.

Massimo Boyer
Author: Massimo Boyer

Biologo marino, fotografo sub e scrittore, tour operator, istruttore e guida. Ottimo conoscitore dei fondali Indonesiani. Autore di 4 libri: La fotografia naturalistica subacquea. Tra tecnica, arte e scienza, Scilla. Storia di uno squalo bianco, L'agenda del fotosub. Diventa fotografo subacqueo in 12 mesi, Atlante di flora e fauna del reef e oltre 500 articoli di subacquea. Insegna Fotografia Subacquea all'Università di Genova, collabora con l'Università Politecnica delle Marche e con l'Università di Milano Bicocca. https://rubrica.unige.it/personale/UkJFXVpo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto