Silverfish: il pesciolino sotto il ghiaccio

Autore: Marco Faimali (ISMAR-CNR)


Una ricerca italiana svela i segreti dello straordinario ciclo vitale
del Silverfish, il pesce chiave dell’ecosistema antartico

L’Antartide può essere considerato un grande laboratorio naturale ancora
incontaminato che permette a scienziati di tutto il mondo di eseguire studi e
esperimenti scientifici di grande importanza. L’Italia ha firmato il

Trattato Antartico
nel 1981 ed è diventata membro effettivo nel 1987. Il
Programma Nazionale di Ricerche in
Antartide
(PNRA) è stato avviato nel 1985 e quest’anno è stata realizzata la
XXIX
spedizione italiana
alla quale ho avuto l’onore di partecipare.


L’elicottero tra gli iceberg


Iceberg


Il progetto del nostro gruppo di ricerca,
composto da ricercatori del CNR (ISMAR e ISSIA) e dell’Università di Genova (DISTAV)
ha previsto l’integrazione di approcci ecologici (mediante tecniche
microbiologiche e di microscopia) e tecnologie robotiche innovative (mediante
l’utilizzo di un mini-veicolo subacqueo) per studiare l’area di riproduzione
dell’Antarctic Silverfish (
Pleuragramma
antarcticum
) il pesce più abbondante del
Mare di Ross e componente chiave della catena alimentare antartica.


Trivella a motore



Durante la recente campagna scientifica in Antartide è stato possibile
video-documentare, per la prima volta al mondo, l’incredibile strategia che
questa specie ha escogitato per proteggere le proprie uova.
Questi pesci, infatti, depongono delle uova “galleggianti” che, risalendo dalle
profondità, si incastrano nella parte inferiore del mare ghiacciato (pack) dove
si trova una struttura di lamelle di ghiaccio e acqua interstiziale molto
particolare e intricata, chiamata “ghiaccio a piastrine” (platelet ice),
rimanendo così protette fino alla schiusa.


Progetto RAISE


Ingrandimento uova del Silverfish


Uova del Silverfish


Una larva e un uovo del Silverfish



La nostra attività ha previsto delle uscite in motoslitta o elicottero nei
diversi siti di campionamento dedicate alla perforazione del pack per
raggiungere lo strato sottostante di “ghiaccio a piastrine” e prelevare dei
campioni di platelet ice, acqua e uova e tutti gli organismi associati a questo
particolare ambiente ancora poco sconosciuto.
Solitamente la “banda del buco” è un team costituito da noi ricercatori e da uno
o due incursori o guide alpine impegnati nelle operazioni di trivellazione dei
220 centimetri di ghiaccio solido. Una volta tornati alla base il “bottino”
della giornata deve essere lavorato per almeno due giorni per processare i
campioni e prepararli, secondo appositi protocolli di conservazione, per il loro
lungo viaggio via nave verso l’Italia alla fine della spedizione (Aprile 2014).

Nei primi mesi della spedizione (ottobre-novembre), corrispondenti alla
primavera antartica, sono state osservate per la prima volta le uova nel loro
ambiente naturale filmando, grazie all’utilizzo del veicolo subacqueo autonomo (mini-ROV),
il momento in cui il “platelet-ice” si disgrega e rilascia le uova e le giovani
larve di Silverfish appena nate che vengono trasportate dalla corrente.


Minirov



Studiare il ciclo vitale di questo piccolo ma importante pesce aiuterà a
definire le azioni legislative internazionali mirate alla sua salvaguardia dallo
sfruttamento già in atto da parte di Paesi che pescano questa specie senza
badare alle reali conseguenze ecologiche. Sfruttare in modo inconsapevole questa
specie potrebbe causare problemi ecologici irreparabili per questo delicato
ecosistema.
Prima della fine della spedizione, in piena estate antartica, il nostro gruppo
di ricerca ha terminato l’installazione di un sistema di monitoraggio fisso, che
permetterà, grazie ad una serie di telecamere e macchine fotografiche, di
immortalare autonomamente, durante l’inverno antartico, il momento preciso di
deposizione delle uova da parte degli adulti di questa specie. Dobbiamo
aspettare però fino alla prossima spedizione per recuperare il sistema di
monitoraggio e le sue preziose immagini. Lo scopo è quello di individuare il
periodo di riproduzione e deposizione delle uova in modo da regolamentare la
pesca preservando la fase fondamentale del ciclo vitale di questa preziosa
risorsa marina.

 


Marco Faimali,
ricercatore dell’Istituto di Scienze Marine del
Consiglio Nazionale
delle Ricerche
si occupa da oltre 15 anni di Ecotecnologie Marine e
gestisce il blog BluLab dedicato alla ricerca e innovazione dalla parte
sommersa del pianeta (Blog
Rinnovabili
). Recentemente ha partecipato alla XXIX spedizione
italiana in Antartide presso la base italiana “Stazione Mario Zucchelli”
a Baia Terra Nova.

 

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