pesce arciere

Sono il pesce arciere e ti sputo in  faccia.

Il piccolo pesce arciere, dalle foreste di mangrovie del Sud Est Asiatico e dell’Australia, è capace di prestazioni molto complesse, e si riparla di intelligenza nei pesci.

Di solito noi umani pensiamo di essere i soli animali intelligenti, e che certe funzioni tipicamente associate all’intelligenza, come l’uso di utensili, richiedano un grande sviluppo degli emisferi cerebrali. Man mano che gli studi progrediscono però ci rendiamo conto che cervelli molto più piccoli e meno complessi del nostro sono capaci di prestazioni che definire primitive sarebbe ingiusto. Anche se stiamo per parlare di sputi in faccia, argomento che sembra lontano da una definizione di intelligenza…

Il pesce arciere (genere Toxotes, ne esistono 7 specie) ha evoluto una tecnica di caccia unica. Stando sotto il pelo dell’acqua inquadra insetti che si spostano sui rami più bassi e li colpisce con un getto di acqua dalla bocca, precisissimo, facendoli cadere in acqua. Poi li raccoglie con calma.

pesce arciere

Lo sputo del pesce arciere

Per il buon funzionamento dello sputo, perché cioè il getto abbia la potenza sufficiente, è fondamentale che la parte iniziale e finale del getto d’acqua si uniscano al momento dell’impatto con la preda. E questo avviene sempre con la massima precisione: il pesciolino valuta la distanza della preda e dosa la potenza del getto con le labbra in modo da ottenere la massima efficacia del getto alla distanza dove si trova la preda, entro il limite di 2 m circa. Se la preda è più lontana in altre parole, non serve uno sputo più forte ma uno sputo ben dosato.

Non solo, il pesce arciere è capace di riconoscere gli umani dalla faccia. Sottoponendo ad un pesce diverse facce, proiettate su uno schermo di computer sopra il pelo dell’acqua, è possibile addestrarlo a colpire con lo sputo una particolare faccia che si associa alla ricompensa, al cibo. Il pesciolino memorizzerà i caratteri e, infallibilmente, quando la faccia giusta è sullo schermo la centra e ottiene la sua ricompensa.

Insomma, più si studia l’intelligenza animale, tenendo conto di quello che ogni animale può fare nel suo ambiente, più specie ci sembrano intelligenti. In altre parole, se l’intelligenza consistesse nel sapersi arrampicare su un albero, un pesce ne sarebbe escluso automaticamente.  Ma se riesce a catturare insetti che stanno sugli alberi, centrandoli da 2 m con uno sputo per farli cadere, il suo punteggio sale.

Nel video alcuni esempi dell’abilità del piccolo sputatore.

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Massimo Boyer
Author: Massimo Boyer

Biologo marino, fotografo sub e scrittore, tour operator, istruttore e guida. Ottimo conoscitore dei fondali Indonesiani. Autore di 4 libri: La fotografia naturalistica subacquea. Tra tecnica, arte e scienza, Scilla. Storia di uno squalo bianco, L'agenda del fotosub. Diventa fotografo subacqueo in 12 mesi, Atlante di flora e fauna del reef e oltre 500 articoli di subacquea. Insegna Fotografia Subacquea all'Università di Genova, collabora con l'Università Politecnica delle Marche e con l'Università di Milano Bicocca. https://rubrica.unige.it/personale/UkJFXVpo

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