Kea

Kea è il nome di un isola delle Cicladi, nel mar Egeo, a 1 ora di traghetto dal porto di Lavrios, Atene.

Kea
La spiaggia di Koundouros


Per molti anni è stata una meta turistica molto popolare presso gli ateniesi, che la potevano raggiungere in poco tempo durante un weekend. Fino al 2006 non era facile immergersi in Grecia, il governo, nel timore che i sub potessero trafugare beni archeologici, aveva aperto alle immersioni solo alcuni siti ben circoscritti e facilmente controllabili.

Kea
Sistemazioni di vario livello


Dal 2006 il governo ha iniziato a concedere a molti diving center la licenza per operare, in vari punti dell’arcipelago, con due risultati importanti:

  1. Siti interessantissimi, prima conosciuti solo a pochi coraggiosi sub locali, si aprono alla subacquea internazionale: avrete la possibilità di essere tra i primi a visitarli. 

  2. Luoghi che prima i Greci custodivano con gelosia, come il loro sito, ora si aprono alle visite di turisti internazionali.


È il caso di Kea, anche conosciuta come Tzia.
Poche strade attraversano l’isola, permettendoci di lasciare un porticciolo uristico molto frequentato per tuffarci subito nella Grecia più genuina, fatta di casette imbiancate a calce a picco sul mare, di sentieri percorsi dalle capre semiselvatiche, di trattorie che sorgono nei luoghi più impensati dove gustare una rinfrescante insalata greca all’ombra di un platano, di calette isolate dove il mare Egeo prende tutti i toni possibili dal ciano al blu profondo.

Kea
Aragosta


Ci immergiamo in un acqua trasparentissima, dove labridi, salpe e castagnole sono ormai affiancati stabilmente dai rossi
pesci pappagallo (in espansione) e dai pesci coniglio, migranti Lessepsiani (dal Mar Rosso). Le cernie (rofos, in greco) non sono grandissime ma spuntano dovunque. Per la zona esiste il progetto di salvaguardare alcune zone con delle piccole riserve marine, ancora non operativo. A  Platis Yalos ci troviamo davanti a 25 m un muro di 250-300 ricciole che, per niente spaventate, ci seguono per 20 minuti risalendo con noi fino a 5 m. Maledico il momento in cui ho montato il 105 mm…

Kea
La ruota a pale del relitto del Patrìs


A Koundouros reef il relitto del Patrìs, una nave a vapore affondata nel 1860 si è spezzato in due tronconi, la poppa mostra ancora in posizione una delle due grandi ruote laterali. All’isola di Giaros gli scienziati ritengono che viva una popolazione di una settantina di foche monache. Una giornata di spedizione non ci basta per localizzarle, ma per fare ottime immersioni in uno strano paesaggio di rocce stratificate coperte di briozoi e di spugne. 

Il viaggio a Kea insomma può offrire un cocktail egeo di magnifiche immersioni, di relax, di ritmi da isola greca. Il diving center Kea Divers, con i suoi gommoni e le due sedi al porto di Vourkari e alla spiaggia di Koundouros, offre accompagnamento molto professionale in piena sicurezza e rispetto delle norme.
Le possibilità di alloggio variano da quelle più lussuose alle camere in strutture semplici, ma dove sperimenterete la proverbiale ospitalità greca.

Kea
Murena

Kea
Pesci pappagallo e castagnole su un fondale dove dominano spugne (nere) e
briozoi (arancione)


Un’ultima cosa: a Kea si arriva facilmente, volando su Atene. All’aeroporto si prende un taxi o un autobus per il porto di Lavrios, da qui il traghetto con partenze giornaliere ci porta a Kea in un ora
circa. A Kea converrà dotarsi di un mezzo di trasporto autonomo, affittando un auto o un motorino. Questo vi consentirà trasferimenti veloci anche se il vostro hotel non è vicinissimo, e magari di dedicare una giornata o due all’eplorazione dell’isola… ne vale la pena.

Kea
Pareti mozzafiato


Alcuni siti utili:


Kudalaut viaggi organizza il viaggio a Kea:

http://www.kudalaut.com/articoli/Kea—Immersioni-in-Grecia_269.htm
 

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Kea Divers….

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parziale, del testo e delle immagini presenti in questo articolo senza il consenso dell’autore.

Massimo Boyer
Author: Massimo Boyer

Biologo marino, fotografo sub e scrittore, tour operator, istruttore e guida. Ottimo conoscitore dei fondali Indonesiani. Autore di 4 libri: La fotografia naturalistica subacquea. Tra tecnica, arte e scienza, Scilla. Storia di uno squalo bianco, L'agenda del fotosub. Diventa fotografo subacqueo in 12 mesi, Atlante di flora e fauna del reef e oltre 500 articoli di subacquea. Insegna Fotografia Subacquea all'Università di Genova, collabora con l'Università Politecnica delle Marche e con l'Università di Milano Bicocca. https://rubrica.unige.it/personale/UkJFXVpo

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