squali camminano

Gli squali camminano sulla terraferma per sfuggire alla crisi climatica

Secondo i ricercatori, alcune specie di squali tappeto possono camminare fuori dall’acqua fino a due ore, cercando un ambiente adatto.

I ricercatori di un’università della Florida affermano che una piccola specie di squalo tappeto, con la straordinaria capacità di camminare sulla terraferma, si sta evolvendo per sopravvivere meglio al riscaldamento dei mari e alla crisi climatica.

Dello squalo spalline (Hemiscyllium ocellatum), comunemente presente nelle barriere coralline poco profonde dell’Australia e Papua, era già nota la capacità di spostarsi sul fondo con un’andatura “camminante” appoggiandosi sulle pinne pettorali e ventrali. Le ulime scoperte chiariscono che può camminare fino a 30 metri sulla terraferma utilizzando pinne a forma di pagaia e sopravvivere all’ipossia – una carenza di ossigeno – fino a due ore.

squali camminano

I biologi della Florida Atlantic University (FAU) e i loro partner di ricerca australiani sostengono che queste straordinarie capacità consentono agli squali che abitano la barriera corallina di sopravvivere ad ambienti sempre più ostili a causa del cambiamento delle condizioni.I risultati ottenuti finora suggeriscono che questa specie ha adattamenti per tollerare almeno alcune delle condizioni difficili previste per il 21° secolo.

Gli squali sono in grado di camminare lentamente e velocemente, oltre che di nuotare, e hanno un’eccezionale capacità di attraversare la terraferma per raggiungere ambienti più favorevoli che altre specie non possiedono.

In questo modo possono spostarsi da una pozza di marea all’altra, consentendo loro di accedere a nuove pozze per la ricerca di cibo o con acqua meglio ossigenata”.

Uno studio del 2020 condotto da ricercatori dell’Università del Queensland e da partner internazionali, ha scoperto che almeno nove specie di squali utilizzano le pinne per camminare in acque poco profonde.

Ciò che distingue gli spalline, tuttavia, è la loro tolleranza all’ipossia per un periodo prolungato e la capacità non solo di sopravvivere sulla terraferma, ma anche di percorrere distanze fino a 30 volte la lunghezza del corpo.

Massimo Boyer
Author: Massimo Boyer

Biologo marino, fotografo sub e scrittore, tour operator, istruttore e guida. Ottimo conoscitore dei fondali Indonesiani. Autore di 4 libri: La fotografia naturalistica subacquea. Tra tecnica, arte e scienza, Scilla. Storia di uno squalo bianco, L'agenda del fotosub. Diventa fotografo subacqueo in 12 mesi, Atlante di flora e fauna del reef e oltre 500 articoli di subacquea. Insegna Fotografia Subacquea all'Università di Genova, collabora con l'Università Politecnica delle Marche e con l'Università di Milano Bicocca. https://rubrica.unige.it/personale/UkJFXVpo

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