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Nomad: Sott’acqua senza bombole?

Nomad, prodotto da bLU3, è una delle ultime invenzioni finanziate da un crowdfunding Kickstarter.

È presentato come la soluzione che permetterà di visitare il mondo subacqueo senza bombole pesanti, attrezzature complicate, addestramento costoso… Mah… Comunque il comunicato precisa anche che per usarlo è necessario completare un addestramento obbligatorio on line.

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Leggero è leggero, si tratta in estrema sintesi di un erogatore collegato da una frusta di 12 m (40 piedi) a un mini-compressore portatile che, montato su una specie di canotto, ci segue in superficie. Il compressore si ricarica mediante una porta USB con collegamento alla rete elettrica o a un pannello solare opzionale. Il tutto si trasforma in un comodo zaino per il trasporto. 10 m di profondità massima, 1 ora circa di autonomia (e poi cosa succede?). Il filmato chiarisce tutto o quasi.

Nomad entrerà in commercio a marzo 2019.

Vi riportiamo la notizia così come la riceviamo dagli organi di informazione. Sappiamo bene, da vecchi bombolari, che in realtà immergersi a 10 m da soli e senza un corso specifico può nascondere pericoli notevoli, che le variazioni maggiori di pressione in termini relativi avvengono proprio nei primi metri vicino alla superficie. Leggendo certe affermazioni non sappiamo bene se ridere di gusto o rabbrividire.

Nel dubbio vi passiamo la notizia, ringraziandovi in anticipo per i vostri commenti.

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Le foto sono di kickastarter.com

 

Massimo Boyer
Author: Massimo Boyer

Biologo marino, fotografo sub e scrittore, tour operator, istruttore e guida. Ottimo conoscitore dei fondali Indonesiani. Autore di 4 libri: La fotografia naturalistica subacquea. Tra tecnica, arte e scienza, Scilla. Storia di uno squalo bianco, L'agenda del fotosub. Diventa fotografo subacqueo in 12 mesi, Atlante di flora e fauna del reef e oltre 500 articoli di subacquea. Insegna Fotografia Subacquea all'Università di Genova, collabora con l'Università Politecnica delle Marche e con l'Università di Milano Bicocca. https://rubrica.unige.it/personale/UkJFXVpo

11 commenti su “Nomad: Sott’acqua senza bombole?”

  1. Devo dire che la proposta tecnica la trovo interessante. Da fare con la testa sulle spalle chiaramente. Essendo un soggetto che tradizionalmente non fa immersioni e che non vuole portarsi dietro tutto l’armamentario del caso magari in vacanza in Sardegna non dovrebbe essere male stare un pio di metri sotto il livello del mare ….non credere ?

    1. Il problema è che se lo usa più di qualcuno che di testa zero vedremo correre parecchie ambulanze per mettere in camera iperbalica le persone che non lo usano con cautela… risalire da dieci metri senza le dovute precauzioni può essere molto pericoloso

  2. Domanda da profano:
    da cio che si puo capire non sembra che cio che venga respirato sia una miscela ma aria pompata dall’ esterno quindi con le medesime perc di azoto.
    in questo caso cosa succede in una rapida risalita? cosa cambia?
    grazie

    1. L’azoto che viene assorbito dai tessuti se si risale troppo in fretta può formare bolle, e dare la sindrome da decompressione. Lo dico in termini molto semplici, ma bisogna stare molto attenti. Non cambia niente rispetto a una immersione con aria compressa a 10 m.
      Inoltre l’aria che abbiamo nei polmoni in caso di risalita rapida si espande, e se non la lasciamo uscire può dare sovradistensione polmonare.
      Insomma, per usarlo in sicurezza ci vuole un corso.

  3. ….a parte il costo esagerato, per un ex bombolaro come me che non ha più l’età per scarrozzarsi la pesante attrezzatura lungo spiagge e scogli ritengo sia una soluzione!…

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